Nel nuovo Decreto energia 2022 troviamo misure per 8 miliardi di euro. Di questi, 6 sono destinati al settore energetico-ambientale. Il testo è stato approvato dalla Ragioneria di Stato ed è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Gran parte degli interventi saranno finanziati dalle aziende del comparto energetico. Così, il Presidente del Consiglio Mario Draghi: “tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime. E redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà”.
Cosa riguarda il Decreto energia
All’interno del decreto energia 2022, troviamo misure contro i rincari delle bollette e dei carburanti nel settore autotrasporto. Ma anche misure per la competitività delle imprese con crediti di imposta, sostegno alla liquidità e approvvigionamenti nazionali di gas.
Il Decreto stabilisce che “al fine di contribuire al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale a prezzi ragionevoli ai clienti finali e, contestualmente, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Gse […] avvia, su direttiva del Ministro della transizione ecologica, procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale dai titolari di concessioni di coltivazione di gas”.
Troviamo, poi, le semplificazioni per le Fonti di energia rinnovabili e politiche di lungo termine. Fra queste ultime, il fondo automotive e il miglioramento delle prestazioni energetiche negli edifici pubblici.
Rispetto alla bozza precedente – entrata nel Consiglio dei ministri del 18 febbraio – nei 43 articoli del Decreto troviamo le norme sui biocarburanti, nuove tempistiche per le commissioni tecniche di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e Pnrr-Pniec. È stato eliminato, invece, il fondo per l’autoconsumo da rinnovabili dedicato alle piccole e medie imprese.
Cosa prevede il Decreto
Nel dettaglio, il Decreto energia 2022 prevede le seguenti misure:
- annullati fino a giugno 2022 gli oneri di sistema per le utenze elettriche sotto e sopra 16,5 kW (con stanziamento da 3 miliardi di €);
- Iva gas al 5% per usi civili e industriali fino a giugno 2022. Mentre scendono da 480 a 250 milioni di euro le risorse destinate alla riduzione degli oneri generali di sistema per il gas;
- rafforzamento del bonus sociale per elettricità e gas con 400 milioni di € (erano 500 milioni nella bozza). La soglia ISEE passa dagli attuali 8 mila ai 12 mila euro;
- credito di imposta del 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022. È riservato alle imprese a forte consumo di energia elettrica;
- credito di imposta del 15% della spesa sostenuta per acquisto di gas, consumato nel secondo trimestre 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici. È riservato alle imprese a forte consumo di gas;
- misure indirizzate al settore autotrasporto, tra cui crediti di imposta per acquisto AdBlue (15%) e acquisto Gnl (20%);
- fondo per favorire la transizione e la riqualificazione del settore automotive. La dotazione è di 700 milioni di € per il 2022 e di 1 miliardo di €/anno per il periodo 2023-2030.
L’installazione di impianti solari fotovoltaici e termici
Per quanto riguarda le energie rinnovabili, il Decreto energia 2022 prevede misure volte a semplificare e velocizzare le installazioni di pannelli solari su tetti e coperture.
Come si legge nel testo, “l’installazione, con qualunque modalità, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici, come definiti alla voce 32 dell’allegato A al regolamento edilizio-tipo, o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici e la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica nei predetti edifici o strutture e manufatti, nonché nelle relative pertinenze, è considerata intervento di manutenzione ordinaria e non è subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati”.
Per gli impianti di potenza tra 50 kW e 200 kW, il Decreto prevede l’estensione del modello unico. E anche gli impianti agrovoltaici, che non hanno moduli elevati da terra, potranno accedere agli incentivi. Ciò a patto di rispettare il monitoraggio dell’impatto sulle attività e di non superare il 10% della superficie agricola aziendale.
Nel testo del Decreto energia 2022, ci sono, poi, semplificazioni per gli impianti offshore e per quelli geotermici a circuito chiuso. Ma anche semplificazioni per i procedimenti autorizzativi (compresi quelli di Via) per le rinnovabili, nelle aree idonee.
In merito al capitolo biocarburanti, il Decreto stabilisce che, dal 2023, la quota di biocarburanti sostenibili utilizzati in purezza sia pari ad almeno 200.000 tonnellate. Si incrementa di 50.000 t/anno nel successivo triennio.
Il Decreto prevede anche un fondo per la riconversione green delle raffinerie ricadenti nei siti di bonifica di interesse nazionale. Si tratta di 205 milioni di euro nel 2022; 45 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024.